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Agosto 20, 2021 – Circolo Sportivo ASD Nuova F84
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Dopo che gli atleti hanno rifiutato la prima offerta del WPT di rinnovare l’attuale contratto esclusivo, secondo il quotidiano sportivo argentino Olé, vi è una proposta di creare per i giocatori un proprio circuito insieme all’imprenditore argentino Lisandro Borges

Nel bel mezzo di giorni senza attività del World Padel Tour a causa di una sosta programmata di tre settimane prima del Master di Cascais (Portogallo), il circuito di padel professionistico ha trasferito i suoi “rumors” alle scrivanie.

È che, come confermato da Olé, dieci giorni fa il board del World Padel Tour ha presentato ai migliori giocatori classificati una proposta iniziale per rinnovare i loro contratti di esclusiva per altri cinque anni: quello attuale scade il 31 dicembre 2023, quindi il ‘nuovo contratto’ avrebbe un periodo di validità fino alla fine del 2028. Tuttavia, la risposta degli atleti è stata unanime: offerta respinta.
Perché vi è una corsa del World Padel Tour per rinnovarsi se ci sono ancora due anni e mezzo?
La società Estrella Damm, responsabile del circuito professionale, ha consentito lo scorso maggio l’ingresso come azionista di minoranza di Rucio Investments, gruppo imprenditoriale con oltre 30 anni di esperienza nel settore sportivo.
L’intenzione di questo ‘rafforzamento’ è, come spiegato nel comunicato ufficiale, accelerare lo sviluppo e l’espansione dello sport, cioè vendere i suoi tornei a paesi con una valuta forte. Qualcosa che, ovviamente, non è possibile eseguire senza aver garantito la continuità dei protagonisti oltre il 2023.

2023 E 2018, DUE DIVERSI SCENARI E UNA PROPOSTA SUL TAVOLO

Oggi il quadro è diverso dal 2018, anno in cui il World Padel Tour e i giocatori hanno dovuto sedersi per negoziare per la prima volta un rinnovo di contratto. Le ragioni – che sono molte – potrebbero essere riassunte in tre punti:

Il primo ha a che fare con gli atleti: dall’unità nasce la forza. Che questa prima proposta sia arrivata in questo momento non è un caso: per la prima volta, i talenti del padel stanno costituendo un’Associazione giocatori, a cui dovrebbero iscriversi tra gli 80 e i 90 dei 100 migliori posti in classifica.
World Padel Tour sa che la creazione di questa Associazione è inevitabile, ma chiedo che abbiano il 75% dei membri registrati per dare loro il soprannome di rappresentatività. Gli specialisti stanno finalizzando i dettagli legali e potrebbe vedere la luce a settembre. Ecco perché il problema di questa prima proposta: non è lo stesso farlo mano nella mano che con un gruppo unificato.

Il secondo è dovuto alla crescita esponenziale dello sport negli ultimi anni. Le vendite di prodotti legati al padel sono aumentate drasticamente (pale, abbigliamento, campi, ecc.), ma hanno anche aumentato il consumo del gioco stesso. Il conto è semplice: ci sono più soldi nell’ambiente, quindi gli atleti – a ragione – vogliono che si riflettano anche nei loro guadagni.

Il terzo, e forse più decisivo, deriva dal secondo: attualmente ci sono fondi di investimento interessati ad assumersi la responsabilità di comandare il circuito professionale della pagaia. E non sono “castelli nell’aria” ma ci sono nomi forti. Il primo a proporre una proposta è stato l’argentino Lisandro Borges,imprenditore del settore e CEO del Master Padel di Buenos Aires dal 2016.
Le condizioni che offre ai giocatori sono allettanti: consiste nel dare il 50% del circuito agli atleti più un fondo pensione dopo il pensionamento e le date di calendario che saranno vendute agli organizzatori, come accade nell’ATP. “Presenterò una proposta in cui i giocatori possiedono metà del circuito e i loro profitti”, ha confessato Borges a Olé. Ha aggiunto:“È un progetto il cui scopo è che il circuito sia per tutti e per tutti”.

Va notato che la situazione non è la stessa con quella vissuta nel 2018 con il monegasco Fabrice Pastor, che in un primo momento è stato partner del WPT ma in seguito ha rotto i legami e ha creato l’APT, che non ha prosperato per motivi che lui stesso ha spiegato in un’intervista a questo mezzo (NdR: APT Padel Tour, l’attuale circuito Pastore, è nato nel gennaio 2020).
Indipendentemente dal “no” iniziale, questa storia continuerà. Anche i giocatori e il World Padel Tour hanno una stagione davanti, alla quale deve ancora essere giocata più della metà del calendario. Ma quello che è diventato chiaro è che, come è successo nel 2018, le partite non si giocano più solo in campo…

Buon padel a tutti!

by Mr Padel Paddle

fonte: Olé (ole.com.ar)

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Dopo che gli atleti hanno rifiutato la prima offerta del WPT di rinnovare l’attuale contratto esclusivo, secondo il quotidiano sportivo argentino Olé, vi è una proposta di creare per i giocatori un proprio circuito insieme all’imprenditore argentino Lisandro Borges

Nel bel mezzo di giorni senza attività del World Padel Tour a causa di una sosta programmata di tre settimane prima del Master di Cascais (Portogallo), il circuito di padel professionistico ha trasferito i suoi “rumors” alle scrivanie.

È che, come confermato da Olé, dieci giorni fa il board del World Padel Tour ha presentato ai migliori giocatori classificati una proposta iniziale per rinnovare i loro contratti di esclusiva per altri cinque anni: quello attuale scade il 31 dicembre 2023, quindi il ‘nuovo contratto’ avrebbe un periodo di validità fino alla fine del 2028. Tuttavia, la risposta degli atleti è stata unanime: offerta respinta.
Perché vi è una corsa del World Padel Tour per rinnovarsi se ci sono ancora due anni e mezzo?
La società Estrella Damm, responsabile del circuito professionale, ha consentito lo scorso maggio l’ingresso come azionista di minoranza di Rucio Investments, gruppo imprenditoriale con oltre 30 anni di esperienza nel settore sportivo.
L’intenzione di questo ‘rafforzamento’ è, come spiegato nel comunicato ufficiale, accelerare lo sviluppo e l’espansione dello sport, cioè vendere i suoi tornei a paesi con una valuta forte. Qualcosa che, ovviamente, non è possibile eseguire senza aver garantito la continuità dei protagonisti oltre il 2023.

2023 E 2018, DUE DIVERSI SCENARI E UNA PROPOSTA SUL TAVOLO

Oggi il quadro è diverso dal 2018, anno in cui il World Padel Tour e i giocatori hanno dovuto sedersi per negoziare per la prima volta un rinnovo di contratto. Le ragioni – che sono molte – potrebbero essere riassunte in tre punti:

Il primo ha a che fare con gli atleti: dall’unità nasce la forza. Che questa prima proposta sia arrivata in questo momento non è un caso: per la prima volta, i talenti del padel stanno costituendo un’Associazione giocatori, a cui dovrebbero iscriversi tra gli 80 e i 90 dei 100 migliori posti in classifica.
World Padel Tour sa che la creazione di questa Associazione è inevitabile, ma chiedo che abbiano il 75% dei membri registrati per dare loro il soprannome di rappresentatività. Gli specialisti stanno finalizzando i dettagli legali e potrebbe vedere la luce a settembre. Ecco perché il problema di questa prima proposta: non è lo stesso farlo mano nella mano che con un gruppo unificato.

Il secondo è dovuto alla crescita esponenziale dello sport negli ultimi anni. Le vendite di prodotti legati al padel sono aumentate drasticamente (pale, abbigliamento, campi, ecc.), ma hanno anche aumentato il consumo del gioco stesso. Il conto è semplice: ci sono più soldi nell’ambiente, quindi gli atleti – a ragione – vogliono che si riflettano anche nei loro guadagni.

Il terzo, e forse più decisivo, deriva dal secondo: attualmente ci sono fondi di investimento interessati ad assumersi la responsabilità di comandare il circuito professionale della pagaia. E non sono “castelli nell’aria” ma ci sono nomi forti. Il primo a proporre una proposta è stato l’argentino Lisandro Borges,imprenditore del settore e CEO del Master Padel di Buenos Aires dal 2016.
Le condizioni che offre ai giocatori sono allettanti: consiste nel dare il 50% del circuito agli atleti più un fondo pensione dopo il pensionamento e le date di calendario che saranno vendute agli organizzatori, come accade nell’ATP. “Presenterò una proposta in cui i giocatori possiedono metà del circuito e i loro profitti”, ha confessato Borges a Olé. Ha aggiunto:“È un progetto il cui scopo è che il circuito sia per tutti e per tutti”.

Va notato che la situazione non è la stessa con quella vissuta nel 2018 con il monegasco Fabrice Pastor, che in un primo momento è stato partner del WPT ma in seguito ha rotto i legami e ha creato l’APT, che non ha prosperato per motivi che lui stesso ha spiegato in un’intervista a questo mezzo (NdR: APT Padel Tour, l’attuale circuito Pastore, è nato nel gennaio 2020).
Indipendentemente dal “no” iniziale, questa storia continuerà. Anche i giocatori e il World Padel Tour hanno una stagione davanti, alla quale deve ancora essere giocata più della metà del calendario. Ma quello che è diventato chiaro è che, come è successo nel 2018, le partite non si giocano più solo in campo…

Buon padel a tutti!

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A tre mesi dai Mondiali, l’Italia è la terza forza nel padel femminile per numero di giocatrici e punti conquistati

Dal 15 al 20 novembre si terrà la XV edizione dei Campionati del Mondo, posticipati a quest’anno a causa dell’emergenza sanitaria del 2020. L’Italia femminile si presenta a questa sfida, al momento, come terza nazione dietro la lontanissima Spagna e l’Argentina sia come numero di giocatrici presenti nella Top 100, sia per la somma dei punti conquistati dalle stesse.

Le italiane

Nelle Top 100 del ranking del World Padel Tour – la cui classifica dopo l’accordo del 2019 ha valenza anche per la Federazione Internazionale di Padel – figurano ben 8 italiane (compresa anche l’italo-spagnola Claudia Jensen al 38esimo posto), insime all’Argentina sempre con 8 atlete e la Spagna con ben 73 giocatrici! Dietro le azzurre ci sono il Portogallo e la Francia con 4, seguita dal Brasile e l’Uruguay con due. Ci sono altre 5 atlete azzurre posizionate tra il 100esimo e il 150esimo posto con la Marchetti che “scalpita” per entrare nelle Top 100. La prima italiana del ranking, a esclusione della Jensen che a oggi non partecipa alle competizioni internazionali con l’Italia, è Carolina Orsi al 61esimo posto; poi Chiara Pappacena (n°66), Giulia Sussarello (n°70), Carlotta Casali (n°82), Valentina Tommasi (n°87), Emily Stellato (n°88) e Lorena Vano (n°100).

Il divario con la Spagna

Primeggiano le spagnole con un distacco abissale (quasi 150.000 punti) seguite dalle argentine (13.600) e dalle italiane (3.980). Basta pensare che anche sommando i punteggi ottenuti dalle prime 150 giocatrici del ranking, la classifica non cambierebbe. Se dovessimo escludere la Jensen dalla nostra classifica punti, il Portogallo scavalcherebbe l’Italia (dovuto al ranking delle forti giocatrici Sofia Araujo n°19 e Ana Caterina Noguiera n°27) e la Francia ci sarebbe a ridosso con due giocatrici in evidenza come Alix Collombon (n°27) e Lea Godallier (n°41). La classifica a punteggio ci permette anche di capire la reale differenza dell’Argentina rispetto all’Italia, la quale non emergerebbe prendendo come paragone solo il numero di atlete presenti nelle Top 100. L’Albiceleste presenta giocatrici come Del Brea (n°8), Aranzazu Osorio (n°13) e Julieta Bidahorria (n°34) di un livello decisamente superiore rispetto alle nostre.

Obiettivi

L’obiettivo della Nazionale italiana sarà quello di provare a migliorare il 4° posto ottenuto in Paraguay nel 2018, quando fu sconfitta dal Portogallo nella finale per il 3° e 4° posto (vinse la Spagna in finale con l’Argentina). Per salire sul terzo gradino del podio (Spagna e Argentina sono ancora troppo lontane) l’avversaria da battere sarà la Francia, che ci ha sconfitto alla finale degli Europei 2019 e terza classificata avanti a noi anche agli Europei di Marbella di luglio (frutto anche di un sorteggio sfavorevole per le azzurre che hanno incontrato le spagnole in semifinale), e poi il Portogallo, nazione che non ha partecipato alle ultime due edizioni degli Europei.

Buon Padel a tutti !

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Europei positivi per l’Italia del Padel

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Le italiane

Nelle Top 100 del ranking del World Padel Tour – la cui classifica dopo l’accordo del 2019 ha valenza anche per la Federazione Internazionale di Padel – figurano ben 8 italiane (compresa anche l’italo-spagnola Claudia Jensen al 38esimo posto), insime all’Argentina sempre con 8 atlete e la Spagna con ben 73 giocatrici! Dietro le azzurre ci sono il Portogallo e la Francia con 4, seguita dal Brasile e l’Uruguay con due. Ci sono altre 5 atlete azzurre posizionate tra il 100esimo e il 150esimo posto con la Marchetti che “scalpita” per entrare nelle Top 100. La prima italiana del ranking, a esclusione della Jensen che a oggi non partecipa alle competizioni internazionali con l’Italia, è Carolina Orsi al 61esimo posto; poi Chiara Pappacena (n°66), Giulia Sussarello (n°70), Carlotta Casali (n°82), Valentina Tommasi (n°87), Emily Stellato (n°88) e Lorena Vano (n°100).

Il divario con la Spagna

Primeggiano le spagnole con un distacco abissale (quasi 150.000 punti) seguite dalle argentine (13.600) e dalle italiane (3.980). Basta pensare che anche sommando i punteggi ottenuti dalle prime 150 giocatrici del ranking, la classifica non cambierebbe. Se dovessimo escludere la Jensen dalla nostra classifica punti, il Portogallo scavalcherebbe l’Italia (dovuto al ranking delle forti giocatrici Sofia Araujo n°19 e Ana Caterina Noguiera n°27) e la Francia ci sarebbe a ridosso con due giocatrici in evidenza come Alix Collombon (n°27) e Lea Godallier (n°41). La classifica a punteggio ci permette anche di capire la reale differenza dell’Argentina rispetto all’Italia, la quale non emergerebbe prendendo come paragone solo il numero di atlete presenti nelle Top 100. L’Albiceleste presenta giocatrici come Del Brea (n°8), Aranzazu Osorio (n°13) e Julieta Bidahorria (n°34) di un livello decisamente superiore rispetto alle nostre.

Obiettivi

L’obiettivo della Nazionale italiana sarà quello di provare a migliorare il 4° posto ottenuto in Paraguay nel 2018, quando fu sconfitta dal Portogallo nella finale per il 3° e 4° posto (vinse la Spagna in finale con l’Argentina). Per salire sul terzo gradino del podio (Spagna e Argentina sono ancora troppo lontane) l’avversaria da battere sarà la Francia, che ci ha sconfitto alla finale degli Europei 2019 e terza classificata avanti a noi anche agli Europei di Marbella di luglio (frutto anche di un sorteggio sfavorevole per le azzurre che hanno incontrato le spagnole in semifinale), e poi il Portogallo, nazione che non ha partecipato alle ultime due edizioni degli Europei.

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