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Lo abbiamo già scritto, aldilà delle capacità tecniche nel padel incide molto la capacità tattica e strategica della squadra per aggiudicarsi un match.
E questi due aspetti non riguardano solo la partita vera e propria.

Vediamo quindi 3 chiavi che ci auguriamo possano entrare nel vostro normale modo di fare ogni volta che vi apprestate a giocare una partita di padel !

RACCOLTA INFORMAZIONI

Una buona scelta tattica nasce anche dalla capacità di saper osservare e raccogliere informazioni da tutto ciò che incide nella partita, dagli avversari alle condizioni esterne (del campo, del meteo, degli avversari).
Il palleggiamento di riscaldamento serve sicuramente in termini fisici per aumentare la nostra regolarità, preparare il corpo ai movimenti tipici di questo sport ma ci permette anche e soprattutto di studiare i nostri avversari, per scegliere che strategia adottare in partita.
Il palleggio pre partita è considerato un riscaldamento “cortese”, serve per prendere contatto con la palla, con il campo e con i rivali e quindi è solitamente svolto in velocità media o media bassa. Si palleggia giocando sicuro, dandoci ritmo e volume di gioco.
Per raccogliere informazioni è necessario giocare diversi tipi di palle ed è buona cosa creare una routine da utilizzare sempre.
Va bene quindi il palleggio semplice, dritto e rovescio.
Delle palle semplici che sfruttano il doppio rimbalzo sui vetri. Vetro lungo e vetro corto e vetro corto e vetro lungo.
Se siamo in grado di farlo, possiamo aggiungere qualche effetto alla nostra palla.
Quindi torniamo al rimbalzo sulla parete di fondo ma con un po’ più di forza per farla tornare verso la rete.
Quindi portiamo l’avversario a rete e gli facciamo lavorare volee, l’ideale è due di diritto e due di rovescio, con maggiore continuità possibile. Qualche palla corta ai piedi e al corpo con qualche semplice complicazione in più.
Quando scaldiamo la nostra bandeja cerchiamo colpi semplici per vedere dove il nostro rivale posiziona la risposta.
L’idea è sempre quella di comprendere meglio l’avversario con i suoi pregi e difetti di colpi e dobbiamo osservare a 360 gradi cosa succede. Come sa muoversi in difesa, come gestisce i vetri, quanto è dinamico e veloce sui piedi, che forza e controllo sa imprimere ai suoi colpi, che effetti è in grado di imprimere. Pur mantenendo una forza “da crociera”, se abbiamo un buon controllo e riusciamo a sperimentare nello stesso scambio lunghezze, altezze e profondità diverse riusciamo a osservare la qualità dei colpi dell’avversario e la sua abilità e velocità di reazione.
È interessante, quando siamo noi sotto rete e chiediamo di scaldarci un po’ sulle palle alte, la capacità dell’avversario di servirci con precisione o meno. Se infatti non riesce facilmente a darci la palla che ci serve, sappiamo che non ha un buon controllo dei suoi colpi, è un’informazione importante.
È buona regola evitare commenti in questa fase di riscaldamento. “Calma non preoccuparti” detto con malizia o “non essere nervoso” sono giochetti che possono funzionare a minare lo stato d’animo dell’avversario ma… abbiamo bisogno di questo?
È evidente che la raccolta delle informazioni ci serve per confermare la strategia (se l’avevamo delineata) o per definirla, con il nostro compagno. Al termine del riscaldamento quindi è necessario confrontarsi con la reciproca raccolta dati per scegliere come si vuole procedere in partita.
Certo, potremmo accorgerci durante il gioco che la nostra strategia non è vincente perché in partita gli avversari non hanno confermato la nostra raccolta informazioni (ci sono giocatori che usano un profilo basso o sono più lenti a entrare in partita) ma nessun problema, ci si confronta e si modifica la strategia anche in corso d’opera, non si smette mai di raccogliere informazioni.

SCELTA DELLA PALLA O DEL CAMPO

A livello amatoriale o ci si gioca la prima palla o si fa “pari o dispari” per stabilire chi batte per primo.
Battere per primi ha un vantaggio non indifferente perché, in caso di partita equilibrata che non porta a break agli avversari, chi ha iniziato a battere si garantisce più facilmente di giocarsi il set al tiebreak (dal 5/5 si arriverebbe al 6/5 per la prima squadra che ha battuto e quindi o vince 7/5 o si giocano tutto al tiebreak).
In verità, come succede anche in altri sport, chi vince il sorteggio della battuta perde la possibilità di scegliere in che lato del campo giocare che deve esser scelto dalla coppia avversaria.
In questa scelta ci sta una parte tattica e strategica importante.
Sappiamo che se giochiamo outdoor, abbiamo gli elementi metereologici che fanno la differenza: sole, vento, nebbia, umidità (che potrebbe colpire più i vetri di un lato dell’altro) e anche le condizioni del campo possono essere diverse per più o meno sabbia, avvallamenti e condizioni generali.
Si cambia campo ad ogni somma di game dispari, di conseguenza è noto che al termine del primo game ci sarà il cambio.
È intelligente quindi scegliere il campo più scomodo o controproducente perché avremo la possibilità di giocare più game nel lato meno sfavorevole.
Vale anche per i campi indoor, per ragioni differenti. Gli sfondi (spesso i campi indoor sono messi in fila e da un lato vedi gli altri campi che creano difficoltà sulla profondità), le illuminazioni, varie interferenze che fanno parte dell’ambiente ma danno fastidio nelle fasi di gioco.
Va prestata attenzione anche al campo di gioco, capita che un lato sia più insabbiato o consumato, o conosciamo bene il circolo e conosciamo bene lo stato e quindi le insidie dei campi.

CELEBRAZIONE

Se hai visto qualche partita dei professionisti del padel, hai visto come chi più e chi meno, festeggiano. Certo non lo fanno con eccesso piuttosto usano il festeggiamento come leva motivazionale in fasi cruciali della partita. Il rispetto, nel padel come nello sport in generale, è importantissimo e lo si vede anche in questo aspetto.
Urlare dopo un punto combattuto ci da’ fiducia, ci aiuta a rimanere focalizzati e ci rafforza da un punto di vista psicologico.
Certo è che dobbiamo anche rimanere calmi quando sono i nostri avversari che festeggiano. Ancora meglio è, quando i nostri rivali hanno concluso un punto combattuto o hanno fatto un colpo particolarmente bello, efficace saper celebrare questo momento perché oltre che comportamento sportivo, può aiutarti a mantenere la tua concentrazione (lo si vede anche nelle partite WTP, in diversi frangenti vengono applauditi gli avversari per gesti particolarmente belli o complicati e riusciti).
È importante poter rimanere nel qui e ora, in questi casi è fondamentale non rimanere sul loro bel punto o sul nostro colpo mal riuscito che glielo ha regalato. Quello è il passato, è andato ma noi abbiamo ancora da giocarci la nostra partita.
All’inizio potrebbe non essere facile ma non demordere, la costanza di applicazione ti renderà più naturale fare tue queste chiavi importanti.

Buon padel a tutti

by Roberta Lozza

Fonte:  Padelstar

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Lo abbiamo già scritto, aldilà delle capacità tecniche nel padel incide molto la capacità tattica e strategica della squadra per aggiudicarsi un match.
E questi due aspetti non riguardano solo la partita vera e propria.

Vediamo quindi 3 chiavi che ci auguriamo possano entrare nel vostro normale modo di fare ogni volta che vi apprestate a giocare una partita di padel !

RACCOLTA INFORMAZIONI

Una buona scelta tattica nasce anche dalla capacità di saper osservare e raccogliere informazioni da tutto ciò che incide nella partita, dagli avversari alle condizioni esterne (del campo, del meteo, degli avversari).
Il palleggiamento di riscaldamento serve sicuramente in termini fisici per aumentare la nostra regolarità, preparare il corpo ai movimenti tipici di questo sport ma ci permette anche e soprattutto di studiare i nostri avversari, per scegliere che strategia adottare in partita.
Il palleggio pre partita è considerato un riscaldamento “cortese”, serve per prendere contatto con la palla, con il campo e con i rivali e quindi è solitamente svolto in velocità media o media bassa. Si palleggia giocando sicuro, dandoci ritmo e volume di gioco.
Per raccogliere informazioni è necessario giocare diversi tipi di palle ed è buona cosa creare una routine da utilizzare sempre.
Va bene quindi il palleggio semplice, dritto e rovescio.
Delle palle semplici che sfruttano il doppio rimbalzo sui vetri. Vetro lungo e vetro corto e vetro corto e vetro lungo.
Se siamo in grado di farlo, possiamo aggiungere qualche effetto alla nostra palla.
Quindi torniamo al rimbalzo sulla parete di fondo ma con un po’ più di forza per farla tornare verso la rete.
Quindi portiamo l’avversario a rete e gli facciamo lavorare volee, l’ideale è due di diritto e due di rovescio, con maggiore continuità possibile. Qualche palla corta ai piedi e al corpo con qualche semplice complicazione in più.
Quando scaldiamo la nostra bandeja cerchiamo colpi semplici per vedere dove il nostro rivale posiziona la risposta.
L’idea è sempre quella di comprendere meglio l’avversario con i suoi pregi e difetti di colpi e dobbiamo osservare a 360 gradi cosa succede. Come sa muoversi in difesa, come gestisce i vetri, quanto è dinamico e veloce sui piedi, che forza e controllo sa imprimere ai suoi colpi, che effetti è in grado di imprimere. Pur mantenendo una forza “da crociera”, se abbiamo un buon controllo e riusciamo a sperimentare nello stesso scambio lunghezze, altezze e profondità diverse riusciamo a osservare la qualità dei colpi dell’avversario e la sua abilità e velocità di reazione.
È interessante, quando siamo noi sotto rete e chiediamo di scaldarci un po’ sulle palle alte, la capacità dell’avversario di servirci con precisione o meno. Se infatti non riesce facilmente a darci la palla che ci serve, sappiamo che non ha un buon controllo dei suoi colpi, è un’informazione importante.
È buona regola evitare commenti in questa fase di riscaldamento. “Calma non preoccuparti” detto con malizia o “non essere nervoso” sono giochetti che possono funzionare a minare lo stato d’animo dell’avversario ma… abbiamo bisogno di questo?
È evidente che la raccolta delle informazioni ci serve per confermare la strategia (se l’avevamo delineata) o per definirla, con il nostro compagno. Al termine del riscaldamento quindi è necessario confrontarsi con la reciproca raccolta dati per scegliere come si vuole procedere in partita.
Certo, potremmo accorgerci durante il gioco che la nostra strategia non è vincente perché in partita gli avversari non hanno confermato la nostra raccolta informazioni (ci sono giocatori che usano un profilo basso o sono più lenti a entrare in partita) ma nessun problema, ci si confronta e si modifica la strategia anche in corso d’opera, non si smette mai di raccogliere informazioni.

SCELTA DELLA PALLA O DEL CAMPO

A livello amatoriale o ci si gioca la prima palla o si fa “pari o dispari” per stabilire chi batte per primo.
Battere per primi ha un vantaggio non indifferente perché, in caso di partita equilibrata che non porta a break agli avversari, chi ha iniziato a battere si garantisce più facilmente di giocarsi il set al tiebreak (dal 5/5 si arriverebbe al 6/5 per la prima squadra che ha battuto e quindi o vince 7/5 o si giocano tutto al tiebreak).
In verità, come succede anche in altri sport, chi vince il sorteggio della battuta perde la possibilità di scegliere in che lato del campo giocare che deve esser scelto dalla coppia avversaria.
In questa scelta ci sta una parte tattica e strategica importante.
Sappiamo che se giochiamo outdoor, abbiamo gli elementi metereologici che fanno la differenza: sole, vento, nebbia, umidità (che potrebbe colpire più i vetri di un lato dell’altro) e anche le condizioni del campo possono essere diverse per più o meno sabbia, avvallamenti e condizioni generali.
Si cambia campo ad ogni somma di game dispari, di conseguenza è noto che al termine del primo game ci sarà il cambio.
È intelligente quindi scegliere il campo più scomodo o controproducente perché avremo la possibilità di giocare più game nel lato meno sfavorevole.
Vale anche per i campi indoor, per ragioni differenti. Gli sfondi (spesso i campi indoor sono messi in fila e da un lato vedi gli altri campi che creano difficoltà sulla profondità), le illuminazioni, varie interferenze che fanno parte dell’ambiente ma danno fastidio nelle fasi di gioco.
Va prestata attenzione anche al campo di gioco, capita che un lato sia più insabbiato o consumato, o conosciamo bene il circolo e conosciamo bene lo stato e quindi le insidie dei campi.

CELEBRAZIONE

Se hai visto qualche partita dei professionisti del padel, hai visto come chi più e chi meno, festeggiano. Certo non lo fanno con eccesso piuttosto usano il festeggiamento come leva motivazionale in fasi cruciali della partita. Il rispetto, nel padel come nello sport in generale, è importantissimo e lo si vede anche in questo aspetto.
Urlare dopo un punto combattuto ci da’ fiducia, ci aiuta a rimanere focalizzati e ci rafforza da un punto di vista psicologico.
Certo è che dobbiamo anche rimanere calmi quando sono i nostri avversari che festeggiano. Ancora meglio è, quando i nostri rivali hanno concluso un punto combattuto o hanno fatto un colpo particolarmente bello, efficace saper celebrare questo momento perché oltre che comportamento sportivo, può aiutarti a mantenere la tua concentrazione (lo si vede anche nelle partite WTP, in diversi frangenti vengono applauditi gli avversari per gesti particolarmente belli o complicati e riusciti).
È importante poter rimanere nel qui e ora, in questi casi è fondamentale non rimanere sul loro bel punto o sul nostro colpo mal riuscito che glielo ha regalato. Quello è il passato, è andato ma noi abbiamo ancora da giocarci la nostra partita.
All’inizio potrebbe non essere facile ma non demordere, la costanza di applicazione ti renderà più naturale fare tue queste chiavi importanti.

Buon padel a tutti

by Roberta Lozza

Fonte:  Padelstar

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