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Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare.

Anche quando si tratta di bandeja, vibora e globo. E così i protagonisti più accreditati non tradiscono le attese, almeno nel tabellone maschile, nel trofeo Plastile, torneo FIP Rise (maschile e femminile), tappa del Cupra FIP Tour 2021 con montepremi complessivo di 5100 euro sempre più nel vivo, con sfide avvincenti (in diretta su SuperTennix, sulla pagina Facebook FIT Padel e sui canali social della Federazione Internazionale Padel) sui campi del Padel Club Riccione fino a domenica 30 maggio.

Staccano dunque il pass per le semifinali gli spagnoli Teo Zapata Pizarro (n.77 World Padel Tour) e Ignacio González Gadea, attualmente numero 48 del ranking WPT, favoriti numero uno del torneo, regolando in due set Simone Cremona (campione italiano in carica e trionfatore del circuito Slam 2020, recente semifinalista a Catania) e Dario Cassetta, ottava testa di serie.

A contendere al duo iberico, reduce dalla tappa di Santander del World Padel Tour, l’accesso al match clou sono nel pomeriggio di sabato (domenica le finali dalle 10 del mattino) l’altro spagnolo Raul Marcos Duran (n.80 WPT, vincitore a Catania) e l’esperto Marcelo Capitani, dominatore della passata stagione in Italia e responsabile tecnico delle nazionali azzurre giovanili, binomio numero 3 del seeding, che con un periodico 63 ha sbarrato la strada agli emergenti Lorenzo Di Giovanni e Riccardo Sinicropi (in aprile vincitori del FIP Promotion al Ruffini Torino).

Nella parte bassa del draw centrano la semifinale Nicolò Cotto e Dario German Tamame (n.85 WPT), quarta testa di serie, che trovano dall’altra parte della rete

I due giovani iberici Cabeza/Casas, numero 7 del seeding, che hanno sconfitto per 62 62 Federico Beltrami e il messicano Mauricio Lopez Algarra.

Nel doppio femminile guadagnano senza problemi un posto tra le migliori quattro del torneo la pluriscudettata Chiara Pappacena (n.68 WPT) e l’argentina Celeste Paz (n.39 WPT), prima testa di serie, ora opposte a Carolina Petrelli e Alessia La Monaca, numero 4 del seeding, che hanno piegato 64 67 62 Manuela Savini e Annalisa Bona.

Derby tricolore nell’altra semifinale, con impegnate Valentina Tommasi ed Emily Stellato, altro binomio che frequenta il tour internazionale, terza testa di serie, e le pugliesi Sara D’Ambrogio (ormai romagnola d’adozione) e Claudia Noemi Cascella, protagoniste dell’impresa di giornata eliminando per 63 76 le spagnole Albertì e Martinez (n.60 WPT), seconde favorite del torneo.

 RISULTATI

Quarti di finale maschili: (1) Gadea/Zapata (Esp) b. (8) Cremona/Cassetta (Ita) 61 62, (3) Duran/Capitani (Esp/Ita) b. Di Giovanni/Sinicropi (Ita) 63 63, (4) Tamame/Cotto (Ita) b. (6) Dominguez/Balaguer (Esp) walkover, (7) Cabeza/Casas (Esp) b. Beltrami/Lopez Algarra (Ita/Mex) 62 62.

Quarti femminili: (1) Pappacena/Paz (Ita/Arg) b. Alessi/Dina (Ita) 61 60, (3) Tommasi/Stellato b. Gonzalez/Alegre (Esp) 62 63, (4) Petrelli/La Monaca (Ita) b. Savini/Bona (Ita) 64 67 62, Cascella/D’Ambrogio (Ita) b. (2) Castell Alberti/Fortun Martinez (Esp) 63 76.

Comunicato stampa ufficio stampa FIP Rise Riccione

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Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare.

Anche quando si tratta di bandeja, vibora e globo. E così i protagonisti più accreditati non tradiscono le attese, almeno nel tabellone maschile, nel trofeo Plastile, torneo FIP Rise (maschile e femminile), tappa del Cupra FIP Tour 2021 con montepremi complessivo di 5100 euro sempre più nel vivo, con sfide avvincenti (in diretta su SuperTennix, sulla pagina Facebook FIT Padel e sui canali social della Federazione Internazionale Padel) sui campi del Padel Club Riccione fino a domenica 30 maggio.

Staccano dunque il pass per le semifinali gli spagnoli Teo Zapata Pizarro (n.77 World Padel Tour) e Ignacio González Gadea, attualmente numero 48 del ranking WPT, favoriti numero uno del torneo, regolando in due set Simone Cremona (campione italiano in carica e trionfatore del circuito Slam 2020, recente semifinalista a Catania) e Dario Cassetta, ottava testa di serie.

A contendere al duo iberico, reduce dalla tappa di Santander del World Padel Tour, l’accesso al match clou sono nel pomeriggio di sabato (domenica le finali dalle 10 del mattino) l’altro spagnolo Raul Marcos Duran (n.80 WPT, vincitore a Catania) e l’esperto Marcelo Capitani, dominatore della passata stagione in Italia e responsabile tecnico delle nazionali azzurre giovanili, binomio numero 3 del seeding, che con un periodico 63 ha sbarrato la strada agli emergenti Lorenzo Di Giovanni e Riccardo Sinicropi (in aprile vincitori del FIP Promotion al Ruffini Torino).

Nella parte bassa del draw centrano la semifinale Nicolò Cotto e Dario German Tamame (n.85 WPT), quarta testa di serie, che trovano dall’altra parte della rete

I due giovani iberici Cabeza/Casas, numero 7 del seeding, che hanno sconfitto per 62 62 Federico Beltrami e il messicano Mauricio Lopez Algarra.

Nel doppio femminile guadagnano senza problemi un posto tra le migliori quattro del torneo la pluriscudettata Chiara Pappacena (n.68 WPT) e l’argentina Celeste Paz (n.39 WPT), prima testa di serie, ora opposte a Carolina Petrelli e Alessia La Monaca, numero 4 del seeding, che hanno piegato 64 67 62 Manuela Savini e Annalisa Bona.

Derby tricolore nell’altra semifinale, con impegnate Valentina Tommasi ed Emily Stellato, altro binomio che frequenta il tour internazionale, terza testa di serie, e le pugliesi Sara D’Ambrogio (ormai romagnola d’adozione) e Claudia Noemi Cascella, protagoniste dell’impresa di giornata eliminando per 63 76 le spagnole Albertì e Martinez (n.60 WPT), seconde favorite del torneo.

 RISULTATI

Quarti di finale maschili: (1) Gadea/Zapata (Esp) b. (8) Cremona/Cassetta (Ita) 61 62, (3) Duran/Capitani (Esp/Ita) b. Di Giovanni/Sinicropi (Ita) 63 63, (4) Tamame/Cotto (Ita) b. (6) Dominguez/Balaguer (Esp) walkover, (7) Cabeza/Casas (Esp) b. Beltrami/Lopez Algarra (Ita/Mex) 62 62.

Quarti femminili: (1) Pappacena/Paz (Ita/Arg) b. Alessi/Dina (Ita) 61 60, (3) Tommasi/Stellato b. Gonzalez/Alegre (Esp) 62 63, (4) Petrelli/La Monaca (Ita) b. Savini/Bona (Ita) 64 67 62, Cascella/D’Ambrogio (Ita) b. (2) Castell Alberti/Fortun Martinez (Esp) 63 76.

Comunicato stampa ufficio stampa FIP Rise Riccione

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Una delle figure “mitologiche” che si incontrano nei campi da Padel è quella del Contestatore

Eccoci arrivati alla conclusione del nostro gioco sulle identità dei giocatori che possiamo incontrare in campo.
Vi abbiamo già parlato del tennista, del difensore estremo, del bombardatore ed ora tocca, dulcis in fundo al contestatore

A differenza delle altre identità, questo giocatore, il suo modo di approcciare al gioco, non determina delle caratteristiche specifiche e identificabili durante la partita. Piuttosto il suo gioco è fortemente condizionato dal suo modo di avere a che fare con gli avversari (e talvolta anche con il compagno di gioco).

Per quanto a livello tattico strategico, tra tutti, è quello che potenzialmente gioca in modo più regolare al vero padel, è l’identità più insidiosa tra le quattro che abbiamo evidenziato.Il nome che abbiamo scelto la dice lunga, il Contestatore infatti è quel giocatore che contesta la qualsiasi, a volte in modo legittimo ma spesso è capace di contestare o di mettere in dubbio anche situazioni inappellabili da qualsiasi punto di vista.

È il giocatore che vorrebbe buono un punto finito platealmente a vetro.
Oppure quello che su un lungolinea subito sostiene che la palla ha toccato la parete, oppure non l’ha assolutamente sfiorata se lo ha realizzato.

È il giocatore che, se gli altri sono esasperati dalle lamentele e in accordo per ripetere il punto, lui ancora va avanti con le sue ragioni e continua a borbottare per i tre punti seguenti.

Chiama fuori battute valide.

Interrompe più volte il gioco perché in disaccordo sull’esito dell’ultimo punto.

Si lamenta e corregge spesso il proprio compagno di squadra ma quando l’errore lo fa lui è colpa della qualsiasi: il sole, le nuvole, la pala, il laccio delle scarpe, il compagno che doveva intervenire ecc. ecc.

In conclusione, a prescindere dalla sua reale capacità di giocare, è un giocatore insidioso perché ha l’innata capacità, il talento di innervosire profondamente gli avversari.

Diciamolo, è insopportabile e rende spiacevole la partita.

A questo punto, quando gli avversari sono innervositi e abbacchiati, lui si esalta e tutto gli riesce facile. In questa fase ci rendiamo anche conto che è in grado di sorridere perché ha la partita in pugno.
Perché la vera verità è che se all’apparenza appare un po’ instabile, lui è assolutamente centrato e indistruttibile, insensibile a qualsiasi interferenza esterna, va avanti come un bolide per la sua strada.

Come ci si difende da un giocatore del genere?

Eh, non è semplice e anzi, è tanto più difficile quanto più è importante la partita che stiamo giocando.
Se è una partita di circolo poco male, alla peggio sai che con quel giocatore eviterai di organizzare nuove partite… ma se lo incontri in torneo?
C’è una sola strategia che deve diventare un mantra per te… non devi fare il suo gioco, devi riuscire a non innervosirti e anzi, da noi si direbbe “mandare in vacca” le sue contestazioni.
Più ti arrabbi infatti, più lui si sente forte a continuare il suo gioco ma se non attecchisce e non solo, viene preso a ridere, si affloscia come un palloncino bucato (e sarà lui a scegliere di non giocare più altre partite con te).
Trova quindi il modo di riportare la situazione al gioco quale è il padel, concilia laddove la partita lo consente e gioca il più possibile sul suo punto debole per indurlo in errore (il suo compagno probabilmente ti sarà grato).

Eccoci alla fine quindi, immagino che avrai incontrato qualche giocatore di queste quattro divertenti identità.
Oppure… ti sei reso conto che anche il tuo gioco si rispecchia in una di esse?

Se invece vuoi conoscere altre figure mitologiche del padel ci pensa Paquito Navarro con il suo video a farcele gustare…

Paquito….che tipo di giocatore sei?

by Roberta Lozza

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Una delle figure “mitologiche” che si incontrano nei campi da Padel è quella del Contestatore

Eccoci arrivati alla conclusione del nostro gioco sulle identità dei giocatori che possiamo incontrare in campo.
Vi abbiamo già parlato del tennista, del difensore estremo, del bombardatore ed ora tocca, dulcis in fundo al contestatore

A differenza delle altre identità, questo giocatore, il suo modo di approcciare al gioco, non determina delle caratteristiche specifiche e identificabili durante la partita. Piuttosto il suo gioco è fortemente condizionato dal suo modo di avere a che fare con gli avversari (e talvolta anche con il compagno di gioco).

Per quanto a livello tattico strategico, tra tutti, è quello che potenzialmente gioca in modo più regolare al vero padel, è l’identità più insidiosa tra le quattro che abbiamo evidenziato.Il nome che abbiamo scelto la dice lunga, il Contestatore infatti è quel giocatore che contesta la qualsiasi, a volte in modo legittimo ma spesso è capace di contestare o di mettere in dubbio anche situazioni inappellabili da qualsiasi punto di vista.

È il giocatore che vorrebbe buono un punto finito platealmente a vetro.
Oppure quello che su un lungolinea subito sostiene che la palla ha toccato la parete, oppure non l’ha assolutamente sfiorata se lo ha realizzato.

È il giocatore che, se gli altri sono esasperati dalle lamentele e in accordo per ripetere il punto, lui ancora va avanti con le sue ragioni e continua a borbottare per i tre punti seguenti.

Chiama fuori battute valide.

Interrompe più volte il gioco perché in disaccordo sull’esito dell’ultimo punto.

Si lamenta e corregge spesso il proprio compagno di squadra ma quando l’errore lo fa lui è colpa della qualsiasi: il sole, le nuvole, la pala, il laccio delle scarpe, il compagno che doveva intervenire ecc. ecc.

In conclusione, a prescindere dalla sua reale capacità di giocare, è un giocatore insidioso perché ha l’innata capacità, il talento di innervosire profondamente gli avversari.

Diciamolo, è insopportabile e rende spiacevole la partita.

A questo punto, quando gli avversari sono innervositi e abbacchiati, lui si esalta e tutto gli riesce facile. In questa fase ci rendiamo anche conto che è in grado di sorridere perché ha la partita in pugno.
Perché la vera verità è che se all’apparenza appare un po’ instabile, lui è assolutamente centrato e indistruttibile, insensibile a qualsiasi interferenza esterna, va avanti come un bolide per la sua strada.

Come ci si difende da un giocatore del genere?

Eh, non è semplice e anzi, è tanto più difficile quanto più è importante la partita che stiamo giocando.
Se è una partita di circolo poco male, alla peggio sai che con quel giocatore eviterai di organizzare nuove partite… ma se lo incontri in torneo?
C’è una sola strategia che deve diventare un mantra per te… non devi fare il suo gioco, devi riuscire a non innervosirti e anzi, da noi si direbbe “mandare in vacca” le sue contestazioni.
Più ti arrabbi infatti, più lui si sente forte a continuare il suo gioco ma se non attecchisce e non solo, viene preso a ridere, si affloscia come un palloncino bucato (e sarà lui a scegliere di non giocare più altre partite con te).
Trova quindi il modo di riportare la situazione al gioco quale è il padel, concilia laddove la partita lo consente e gioca il più possibile sul suo punto debole per indurlo in errore (il suo compagno probabilmente ti sarà grato).

Eccoci alla fine quindi, immagino che avrai incontrato qualche giocatore di queste quattro divertenti identità.
Oppure… ti sei reso conto che anche il tuo gioco si rispecchia in una di esse?

Se invece vuoi conoscere altre figure mitologiche del padel ci pensa Paquito Navarro con il suo video a farcele gustare…

Paquito….che tipo di giocatore sei?

by Roberta Lozza

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