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L’importanza degli istruttori di Padel, si ma quali?,

Abbiamo recentemente visto la seria A italiana che, nella commistione di giocatori italiani e stranieri ci ha dato un ottimo spunto di riflessione per analizzare un po’ la situazione italiana per chi vuole imparare anche tecnicamente come giocare a padel tramite istruttori

Conosciamo la storia di questo sport e sappiamo che in Italia è invece molto più recente. Addirittura il boom è di questi ultimi anni soltanto e questo ci presenta un gap non indifferente con altre nazioni che lo praticano da molti anni.

C’è anche un altro fattore di importante considerazione che, presto o tardi, porterà il suo conto.
Lo abbiamo già scritto e letto più e più volte, il padel non ha niente a che vedere con il tennis.
Cambia a livello strategico e, per quanto ci siano dei colpi analoghi in entrambi gli sport, le logiche di utilizzo sono diametralmente opposte.
Di fatto, ad oggi gli istruttori nostrani più competenti, vengono giocoforza dal tennis e hanno abbracciato questa nuova disciplina con amore e passione, è indubbio. Ugualmente la trasferiscono con “un’impanatura” che viene più dal tennis che dal padel puro.

Se hai guardato le partite di serie A e comunque in generale, segui anche atleti stranieri (spagnoli e argentini in primis) non puoi non notare come sono abituati a lavorare in costruzione, con scambi talvolta lunghissimi e rocamboleschi, dove utilizzano la forza e il colpo vincente solo quando hanno la ragionevole certezza che possa fare punto.
E quindi è un continuo di avanzamenti a rete, ritorni a fondo campo, strettine, colpi che passano tra i piedi, dormiglione, ricerche di parete estreme, ricerche continue di colpi che portino gli avversari all’errore.
Smashano? Certo che si. Si perde il conto dei por3 e i por4 che un atleta professionista straniero è in grado di piazzare in una sola partita, ogni volta che costringono l’avversario ad una risposta infelice che gli alza la palla.. ma lo spirito del padel non è chiudere il più velocemente possibile il colpo!

Ovvio, noi oggi in Italia stiamo facendo il meglio che possiamo con gli strumenti che abbiamo. Se questo sport è esploso solo negli ultimi anni, non possiamo avere istruttori italiani nati e cresciuti con il padel. Ci arriveremo ma davvero tra un po’ di anni.
Restano un investimento necessario e stra consigliato per chiunque approccia a questo sport e se ne appassiona perché imparare la tecnica dei colpi rende questo sport più divertente in primis, ci permette anche di giocare in maggiore sicurezza anche in chiave infortunistica in ogni caso.
La FIT ha deciso per esempio ultimamente di potenziare la parte dedicata alla formazione e alla cultura di questo sport per formare istruttori veri di padel e i frutti si avranno nei prossimi anni.

Però… vi vogliamo lasciare un consiglio di cuore. Assicuratevi di prendere lezioni anche da istruttori e maestri che hanno imparato a colpire la pallina partendo proprio dal padel, che sono cresciuti con questo sport e lo applicano in modo purista, perché vi permette di entrare davvero in contatto con la vera natura di questo sport.
Attualmente, anche in Italia è possibile trovare maestri di questo tipo nei circoli ma, laddove non ce ne fossero, potete sempre approfittare delle Clinic che spesso vengono organizzate un po’ in ogni regione. Certo, in questo caso sarà difficile creare un percorso formativo ma già quelle 2 o 3 ore in campo vi faranno una profonda differenza di gioco.
Stanno nascendo anche diverse Accademie

Altra alternativa, anche molto godereccia e divertente, può essere l’appoggiarsi alle realtà che sono nate e pensate per unire la vacanza al padel.
Ce ne sono diverse, noi abbiamo sperimentato con grande soddisfazione “Padel Travel Costa del Sol” che lavora su Malaga. Organizzano week end o settimane intere, con sessioni in campo e non solo, a contatto con maestri spagnoli di livello altissimo con cui crescere anche a livello amatoriale.
Il vantaggio rispetto alle clinic è che, sia che scegli il week end che la settimana/ quindici giorni, sono strutturate in un percorso di apprendimento, stimolante e che considera il padel a 360 gradi, non solo per l’aspetto tecnico dei colpi.
In un contesto da favola ovviamente, ma che ve lo diciamo a fare?

Buon Padel a tutti

by Roberta Lozza

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