MrPadelPaddle
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Molte persone non ne sono consapevoli, ma tutti noi parliamo continuamente a noi stessi (self talk), generando un continuo brusio di fondo nella testa che influenza notevolmente il modo in cui agiamo, anche durante una partita di padel.

In un campo da padel , l’influenza del nostro dialogo interno può essere stimolante o limitante, in ogni caso è determinante per il risultato della nostra performance, per questo una parte importante del percorso di mental coaching è incentrata sul Self Talk (dialogo interno)

Il primo passaggio, è rendersi consapevoli di
cosa ci diciamo
• come ce lo diciamo
• quando ce lo diciamo

Normalmente ragioniamo tutti per poli opposti, etichettando le cose come buone/cattive, giuste/sbagliate, positive/negative. In realtà ti invito a ragionare secondo due poli opposti differenti: utile/limitante. Esistono pochissime cose che possiamo definire giuste o sbagliate in assoluto, ed è fuorviante anche per il significato ancestrale di giusto e sbagliato, che coinvolge la nostra etica e la nostra reputazione. Utile/limitante è una dicotomia che ti permette di considerare le cose con più distacco, anche se ti riguardano o ti coinvolgono in modo diretto.

Ascoltando cosa diciamo, scopriamo che:
giudichiamo noi stessi: Che scemo, sono proprio un cretino, ma che pippa che sono, idiota
generalizziamo: sbaglio sempre, non ci riesco mai, ogni volta che vado a rete sbaglio, quando difendo sbaglio sempre
rinforziamo credenze limitanti: non ce la farò mai, è impossibile, non ci riesco, non sono capace, non sono abbastanza bravo/forte/atletico

Ascoltando come ce lo diciamo, è evidente che il tono sia congruente alla frase, spesso ce lo urliamo nella testa, spesso condiamo le frasi con un numero variabile di imprecazioni, oppure abbiamo un tono sconsolato. Se poi facciamo attenzione al quando, non occorre avere grande intuito per capire che lo facciamo in momenti critici, quando sarebbe bene sentire tutt’altro genere di discorsi. Ti sei ritrovato in alcuni di questi tratti? Il Self Talk di ciascuno è differente, ci sono tratti comuni, ma siamo certi che ognuno possa arricchire il suo breve elenco con le proprie frasi tipiche. Bene, questo primo passaggio di ascolto è fondamentale, perché per andare da qualche parte prima è utile sapere dove ci troviamo e definire il percorso per arrivare alla meta. Ora molte persone credono che cambiare il Self Talk consista nel cambiare ciò che ci diciamo rendendolo l’esatto opposto, vediamolo in un esempio pratico: Sono in campo e sbaglio uno smash e mi dico “quanto sono scarso, sbaglio sempre”.

Ora immagina bene la situazione, entra in campo con la tua mente, visualizza la scena, immaginala nel dettaglio senti anche quel piccolo scarico di tensione quando ti accorgi che stai sbagliando il gesto tecnico, perché te ne accorgi prima di vedere dove finisce la pallina… ci sei? Ecco adesso cambia la frase “quanto sono scarso, sbaglio sempre” nel suo opposto, risulta una cosa del tipo “quanto sono forte, non sbaglio mai”… ti sembra credibile? A me no, al mio inconscio anche meno, sono pronta a giurare che a te sembri una grande stupidaggine e non ci crederebbe nessuno!

Ecco il vero segreto, il Self Talk deve essere

Credibile:
se ho appena sbagliato un gesto tecnico è assurdo dire a me stesso “non sbaglio mai”, l’ho appena fatto!
Motivante e impattante:
quello che mi dico deve essere motivante e allo stesso tempo impattante, deve colpirmi, deve darmi una scossa, una scarica di energia. È il motivo per cui il Self Talk è assolutamente personale, non tutti reagiamo allo stesso modo ad una frase.
Significativo:
un Self Talk davvero efficace ha un significato specifico, da indicazioni su azioni da compiere, su dove direzionare il focus, sull’atteggiamento da assumere.
In sostanza avere un buon Self Talk non significa fare il tifo per noi stessi, può esserci anche questo aspetto ma non è solo questo.

Ok, ora che è chiaro che non vogliamo prendere in giro noi stessi, come la cambiamo l’ormai famosa “quanto sono scarso, sbaglio sempre”? La frase è limitante perché non ci lascia via d’uscita: giudichiamo noi stessi e generalizziamo sostenendo che sbagliamo sempre, a quel punto converrebbe uscire dal campo non credi? Il modo migliore per contrastare questa affermazione è darsi delle indicazioni specifiche:
Che cosa dovresti fare in quella situazione? Dove dovresti dirigere il tuo focus? Che atteggiamento dovresti avere?
Ti ricordo di ragionare in termini di utilità per te, non di giusto o sbagliato.

Alcuni esempi di trasformazione di quel Self Talk possono essere:

• Una palla alla volta!
• Stai sulla palla!
• Avanza di più verso rete!
• Alza il braccio!
• Carica meglio il colpo!
• Posiziona bene i piedi!
• Sii il tuo meglio!

Tutte queste frasi hanno alcuni punti in comune:
• Invitano all’azione
• Sono relative al momento presente e non all’errore commesso o alle conseguenze future che immaginiamo
• Sono brevi e impattanti
• Richiedono un tono deciso/assertivo

Ora prenditi un istante e torna con la mente in campo, immagina di nuovo quello smash sbagliato e sostituisci la frase di prima con una di queste, meglio no?
Ora che sai tutto questo, non puoi più far finta di nulla, quindi ti invito a sfidare te stesso e soprattutto il tuo Self Talk limitante per trasformarlo nel Self Talk di un campione.

Buon padel a tutti !

in collaborazione con Cristina Molinari – Padel Mental Coach

https://www.metodosmash.com/

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MrPadelPaddle
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L’argentino Tolito Aguirre, star dell’APT Padel Tour continua a sorprendere con le sue incredibili giocate.

Durante un’esibizione in Messico, realizza sul match point, un colpo fantastico che permette alla palla di uscire dal campo attraverso il cancello.

Presente alla Journey Padel Arena in Messico per un torneo Pro-Am, ha realizzato un match point strabiliante contro Ale Galan e il suo partner del giorno.
Un colpo difficile da spiegare se non guardiamo questo video!



Buon Padel a tutti

Fonte: padel magazine Fr

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MrPadelPaddle
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Nito Brea, papà della giocatrice Delfi Brea, è un famoso allenatore analitico con una grande vocazione didattica, e condivide spesso la sua metodologia e le sue esperienze attraverso articoli o libri dedicati al padel.

In un estratto del suo libro “Common sense, il più comune dei sensi applicato al Padel” Brea tratta dell’argomento su come affrontare dei grandi difensori in questo sport:

Non crederai con chi abbiamo perso “, si sente spesso nei bar di qualsiasi club. Il giocatore perdente, per giustificare un’incredibile sconfitta, dice che i rivali non hanno fatto altro che lanciare pallonetti e, pur essendo tecnicamente meno appariscenti, hanno ottenuto i punti….
È comune trovare coppie che non hanno colpi di effetto ma che si difendono molto bene. Possono anche giocare la maggior parte della partita dal fondo del campo.
In generale, hanno una buona padronanza del vetro e non rischiano le giocate vincenti ma, al contrario, si nutrono degli errori degli avversari.
Sono le tipiche partite che si possono perdere pur avendo giocato meglio e conquistato i punti.

Vediamo ora come approcciare tatticamente questa tipologia di partita nel caso in cui, volendo imporre il nostro gioco, non otteniamo buoni risultati.

  1. Riduciamo al minimo la quantità di errori non forzati.
    Considerando che i rivali si nutrono soprattutto dei nostri errori, se non ci affrettiamo e non regaliamo punti costringeremo in qualche modo i rivali ad uscire per trovare la partita, che è quello che sanno fare meno, portandoli in quel modo in un campo che sanno meno dominare.
  2. Giochiamo palle con meno margine di errore.
    A volte succede che si gioca una palla al limite, veloce, ben piazzata, con effetto, e l’avversario ci risponde con una meno rischiosa. Tra l’assunzione di un sacco di rischi e il non correre alcun rischio, scegliere questa seconda opzione.
  3. Avere pazienza.
    Ne abbiamo bisogno per mantenere l’equilibrio e battere i rivali. Prepariamoci a lavorare sodo su ogni punto.
  4. Aspettiamo il momento giusto per colpire.
    Non dobbiamo avere fretta, ma essere efficaci nel chiudere con i nostri colpi migliori. Non perdiamo la fiducia quando vogliamo chiudere su entrambi i lati del campo e commettiamo molti errori.
  5. Utilizziamo il drop shot (tocco morbido) appena sopra la rete.
    Ci aiuterà a rimuovere i rivali dal fondo (il loro habitat), disordinandoli per generare spazi e poter chiudere i punti.
  6. Se ci sentiamo a nostro agio sorprendiamoli con uno smash rapido.
    Il concetto è simile al precedente ma dopo un pallonetto del rivale.
  7. Non uccidersi per mantenere la rete.
    Penso che sia la cosa più importante. Se i nostri rivali hanno come punto di forza la difesa, non faremo molti punti dalla rete, ci stancheremo e faremo molti errori dando possibilità di contrattacco ai rivali.
    Di fronte a un pallonetto degli avversari dove potrebbero perdere il controllo della palla, scegliere di lasciarlo entrare, lasciare la rete e ricominciare da capo.
  8. Cerchiamo di vincere i punti avanti e indietro.
    Proviamo a vincere i punti giocando anche dietro il campo. Bisognerà approfittare del fatto che, se sono così bravi difensivamente, non andranno sicuramente a giocare al volo o a chiudere il punto a rete, quindi sarà conveniente attaccare da dietro in avanti abbassando la palla, entrando poi in volee o con uno smash.
  9. Non sottovalutare mai il rivale.
    Non sottovalutiamo mai quel gioco poco appariscente dei rivali per cui crediamo che sia una partita facile, poiché al contrario tendono ad essere i match più complicati
  10. Non diamoci per sconfitti abbassando la guardia e proviamo a ribaltare il gioco e la partita.

 

Questi sono alcuni suggerimenti da tenere in considerazione prima di una partita con i rivali di queste caratteristiche ma l’importante è che quando iniziamo una partita lo facciamo con quello che sappiamo far meglio, cercando di imporre il nostro stile e preservando la nostra identità  per far sì che saranno gli avversari che dovranno attenersi al nostro gioco”

Buon Padel a tutti

Mr padel Paddle

Fonte: Padel Word Press

 

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