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Il marchio di padel NOX ci accompagna da molti anni e con esso il suo modello ML10 Pro Cup, uno dei modelli più venduti non solo dell’ azienda ma dell’ intero mercato.

Questa pala è quella usata da molto tempo da Miguel Lamperti, uno dei giocatori più amati e più spettacolari del circuito del World Padel Tour.

Con il tempo, come di consueto, la famiglia cresce e così anche la gamma Pro Cup.
Attualmente possiamo trovare fino a 8 modelli diversi.
Ecco perché in questo articolo ti parleremo di ciascuno di essi in modo che tu possa sapere quale si adatta meglio al tuo stile di gioco.

Somiglianze tra gli 8 modelli della gamma Pro Cup
Sebbene ci siano molti modelli diversi, l’intera gamma ha 2 caratteristiche simili.
Da un lato il suo stampo, dato che hanno tutti una forma tonda, che si traduce in una maggiore maneggevolezza e controllo all’interno del campo.
Tra le diverse pale possono esserci lievi differenze, trovando racchette leggermente più dure e altre leggermente più morbide.

In generale, le 8 pale forniscono sia un’ottima uscita di palla che un ottimo controllo in tutte le situazioni di gioco.

Differenze all’interno della gamma Pro Cup
Tuttavia, all’interno della gamma Pro Cup ci devono essere ovviamente delle differenze.
Ecco perché descriviamo di seguito com’è ciascuno dei modelli:

ML10 Pro Cup Classic

Il primo e il più conosciuto della gamma.
È il modello standard su cui faremo il confronto con il resto dei modelli.
Le facce della ML10 Pro Cup Classic sono realizzati in fibra di vetro alluminata, ha gomma HR3 ed è costruita con un telaio in carbonio.
È la pala che Miguel Lamperti ha utilizzato di più negli ultimi anni.

ML10 Pro Cup Black Edition e Silver

La sua principale differenza rispetto al modello classico è il suo design. Inoltre, la Silver offre pesi compresi tra 350 e 365 grammi (contro i soliti 360 – 375 grammi) con l’obiettivo di essere una pala da offrire al mercato femminile.

ML10 Pro Cup Silver e Pro Cup Black Edition

Arena Pro Cup Black Edition
L’ultima aggiunta alla famiglia Pro Cup.
La Pro Cup Black Edition Arena è identica alla Pro Cup e alla Pro Cup Black Edition.
La sua unica differenza sta nella finitura delle facce incorporando una finitura ruvida con sabbia silicea con la quale si può dare maggiore effetto alla palla.

Arena Pro Cup Black Edition

ML10 Survivor e Survivor Grey
Oltre all’estetica, entrambe le lame presentano differenze con il modello classico.
La Survivor ha una gomma HR3 Black, una gomma con una densità maggiore che gli conferisce un tocco un po ‘più duro.
La Survivor Grey ha anche questa gomma HR3 Black ma con una finitura opaca, che gli conferisce anche un tocco un po’ più  secco.

ML 10 Survivor e Survivor Grey

ML10 Pro Cup Ultra Light e Ultra Light Silver
Entrambi i modelli sono quelli che presentano le maggiori differenze rispetto alla classica Pro Cup, cosa normale in quanto pensati per i più piccoli di casa.
Sia la ML10 Pro Cup Ultra Light che la Ultra Light Silver di lame che hanno un range di peso compreso tra 310 e 325 grammi grazie alla loro gomma HR2.

Ultra Light Silver e Ultra Light

Tuttavia, il suo peso non toglie nulla alle sue dimensioni usuali (38 mm e le stesse misure di altezza e larghezza del modello standard).
Questo aiuterà indubbiamente il bambino quando si tratta di saltare per giocare con le pale per adulti.

Fonte. Padel Addict

 

 

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Nello sport come nella vita, non esistono formule magiche, ma esiste una formula matematica sintetizzata da Tim Gallwey che ci aiuta a comprendere meglio le variabili di una performance nel Padel o in altri Sport.

Continua il nostro percorso nel mondo del Mental Coaching nel Padel

Il Padel, noi appassionati lo sappiamo bene, è uno di quegli sport in cui non si può temporeggiare, non c’è un tempo da far scadere, non si può proteggere il risultato in alcun modo: la performance è fondamentale dalla prima all’ultima palla ed ogni punto è un mondo a sé, non è raro infatti vedere set che si capovolgono all’ improvviso: nulla si può dare per scontato.

La formula sintetizzata da Gallwey ci dice che la Performance è data dal Potenziale del giocatore al quale sottraiamo le interferenze: personalmente la trovo tanto semplice quanto illuminante.

Pensare di eliminare qualsiasi genere di interferenza dalle partite è utopistico ma che cosa succederebbe se imparassimo a gestire e eliminare le interferenze interne?
La risposta è scontata: giocheremmo un’altra partita.

A questo punto, mentre conosciamo tutti le interferenze esterne, che dipendono anche dalle condizioni climatiche nel padel outdoor, forse ti starai chiedendo cosa sono le interferenze interne.

Per Gallwey non ci sono dubbi: le paure, i dubbi, le insicurezze, le aspettative sono interferenze interne ed emergono nel nostro dialogo interiore.

Quello che ci diciamo e il modo in cui ce lo diciamo, interferisce nella nostra performance in campo, così come nella vita.

Il dialogo interiore va allenato come alleniamo i singoli colpi: è necessario, soprattutto in campo, acquisire la capacità di notare un dialogo interiore depotenziante e cambiarlo nel minor tempo possibile, fino a rendere questo cambiamento un processo automatico, come qualsiasi gesto tecnico che usiamo in partita.

All’inizio questo allenamento ci richiederà attenzione ed energia, e la costanza e la pratica ci aiuteranno a renderlo sempre più naturale.

Se questo articolo ti ha incuriosito, inizia subito a lavorare sul tuo dialogo interiore: il primo passo è renderti consapevole di cosa ti dici e come te lo dici.

Sono Cristina Molinari, Sport Mental Coach specializzata nel Padel, autrice della tesi “Il Mental coaching nel Padel”.
Per maggiori info :
mailto : cristina.molinari17@gmail.com
Tel : 392 9926991

Buon Padel a tutti

 

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