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Gennaio 5, 2025 – Circolo Sportivo ASD Nuova F84

Nato a Pamplona il 25 settembre del 2000, Jon Sanz, n.9 del ranking, è già da tempo uno dei giocatori più costanti e interessanti del circuito.

Una stagione che lo ha visto arrivare sempre almeno ai quarti di finale, con una finale in Finlandia e una vittoria in Francia al P2 di Bordeaux.
Due settimane fa la ciliegina sulla torta e grande sorpresa di tutti, dove insieme a Jorge Nieto, ha vinto le Premier Finals a Barcellona, annullando due match point e completando la rimonta contro Coello e Tapia, veri dominatori del 2024, che venivano da ben 9 successi consecutivi.

Un finale di stagione incredibile…e poi la vittoria alle Finals. Ci racconta le sue sensazioni?

La realtà è che è tutto incredibile e sono a mille. Finire la stagione in questo modo con una vittoria in uno dei tornei più importanti dell’anno ti da la carica per affrontare il futuro in modo molto positivo.

Quali sono i fattori che devono funzionare in una coppia?

Secondo me il rapporto personale è determinante e rende tutto più facile, sia durante l’allenamento dove si deve lavorare duramente, e nelle partita dove bisogna supportarsi sempre, oltre ogni nervosismo.

Non crede che tutti questi cambiamenti di partner, siano spesso troppo affrettati?

Le coppie si formano per diventare più competitive possibili e arrivare al massimo obiettivo nella classifica mondiale, ma bisogna vedere come vanno i primi 3-4 tornei insieme e già da li si capisce che aria tira o se bisogna cambiare subito.

Quale colpo ruberebbe al suo compagno?

A Coki gli ruberei la difesa, è molto forte su tutti i colpi da dietro.

Ha qualche rituale in campo prima della partita?

Si. Mi riscaldo sempre nello stesso modo e ascolto una musica che mi carichi prima di entrare in campo.

Come vede il padel tra 10 anni?

Alla fine penso che il padel sarà uno sport che andrà sempre più e crescerà e così anche l’audience del pubblico. Noi vogliamo portare il padel ancora in tanti altri grandi paesi come sta succedendo ora negli Stati Uniti, Giappone e Cina, per renderlo al più presto globale.

Obiettivi per il 2025?

Vorrei ovviamente restare costantemente nel top 10 e poi vincere qualche titolo in più rispetto al 2024, con l’obiettivo di lottare per salire il più possibole in classifica.

Come si trova con i social network?

I social mi piacciono, ma allo stesso tempo è un lavoro e non ho molto tempo da dedicargli, così fortunatamente c’è Rubén, il mio community manager, che mi è di grandissimo aiuto.

Sogno nel cassetto?

Un sogno che nell’anno appena terminato non si è potuto avverare, è stato vincere il campionato del mondo. Vorrei comunque prima vincere un Major nella stagione che inizierà tra qualche mese e pur sapendo che sarà difficile, non vedo perchè non sognare.

 

Fonte: Marco Oddino – Corriere dello sport

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Quattordici titoli conquistati nel 2024, accompagnati dalle 47 vittorie consecutive conquistate da luglio fino a dicembre e il primo posto del ranking FIP per il secondo anno consecutivo.

Arturo Coello e Agustin Tapia sono pronti a ripartire dopo una stagione memorabile, “quasi perfetta”, come spiega Arturo nell’intervista concessa ai canali ufficiali della Federazione Internazionale Padel.

LA NASCITA DEL PROGETTO

“È stata una stagione quasi perfetta… lasciamo quel ‘quasi’ per l’anno prossimo, per poter migliorare ancora”, dice il fuoriclasse di Valladolid, che in due anni – dalla stagione 2023 – ha iniziato un cammino di irresistibile crescita con il compagno argentino.
Una coppia nata proprio su sua iniziativa: “È successo più di due anni e mezzo fa, sono stato io a chiamarlo. In quel momento mi sono buttato, era difficile che lui mi dicesse di sì perché stava giocando con Sanyo.
Gli ho chiesto se gli andava di avviare un progetto con due giocatori più o meno coetanei, con l’idea di giocare insieme per diversi anni e creare qualcosa di duraturo.
E lui mi ha detto di sì. Sono rimasto sorpreso, pensavo di dover aspettare un paio di anni in più per giocare con lui.
Ma fin dall’inizio, anche se siamo molto diversi, abbiamo legato bene e con il tempo il rapporto è migliorato”. Un feeling immediato anche per Tapia:
“E’ vero che mi ha chiamato lui, ma io ovviamente lo tenevo d’occhio, e probabilmente lo avrei chiamato presto. Stava già giocando molto bene, e credo che sia stato il momento giusto per iniziare a giocare insieme.
La chimica si è vista dal primo allenamento e i risultati ci hanno dato ragione”. Per l’argentino la chiave di tutto è “il rispetto. Sapersi capire e conoscersi è fondamentale”.

OBIETTIVO LEGGENDA

Dopo due anni pieni di successi, gli stimoli rimangono tanti: “Quando raggiungi un obiettivo ne arrivano subito altri – continua Coello nell’intervista ai canali ufficiali della FIP – Essere i numeri uno ci motiva a restare tali per il maggior numero di anni possibile.
Sappiamo che è difficile, ci sono molti giocatori che lottano per lo stesso traguardo, ma vogliamo entrare nella storia del padel insieme ai più grandi: Díaz, Belasteguin, Lima”.
Una voglia di dare ancora il massimo per l’obiettivo più grande:
“Per me sarebbe un sogno, un giorno, quando magari non giocheremo più, sederci e dire: ‘Guarda, siamo riusciti a sederci al tavolo dei più grandi’”, continua.
Oltre i risultati indiscutibili, Coello e Tapia sono anche considerati i giocatori che hanno inaugurato una nuova era del padel e un nuovo modo di giocare.
“A dire la verità, credo che il cambiamento sia iniziato con Lebrón e Galán – dice Agus – Poi siamo arrivati noi, che con il nostro stile di gioco abbiamo aggiunto qualcosa in più e siamo davvero contenti di tutto quello che stiamo raggiungendo: alla fine è il nostro sogno, e lo stiamo vivendo”.

EMOZIONI

Tante emozioni richiedono anche una grande capacità di gestirle:
“Lo facciamo in modo naturale – racconta Coello – Viviamo momenti difficili, con molta pressione quotidiana, e altri che sembrano meno difficili agli occhi della gente, ma per noi richiedono un grande sforzo.
Credo che Agustín sia più emotivo, io faccio un po’ più fatica a lasciarmi andare. Ma sono tante le emozioni che viviamo in campo, e qualche volta bisogna esprimerle”.
E a proposito di emozioni, è proprio Tapia a raccontare uno dei momenti più importanti del 2024, quando ai World Championships di Doha ha trovato in finale proprio Coello:
“È stato complicato. Per lo meno da parte mia, non volevo giocare quella finale contro Arturo – ammette –
È stato strano averlo di fronte, vedere il suo gioco dall’altra parte del campo.
Però alla fine conservo il ricordo di quanto è incredibile vederlo giocare.
È andata bene per noi, per l’Argentina, ma per fortuna queste cose capitano una volta ogni due anni”.
E ora che una nuova stagione si avvicina, Arturo lascia un messaggio ai Coello e Tapia del 2025: “Non dimenticate mai ciò che vi ha portati dove siete”.

by Mr Padel Paddle

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